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Diga di Ridracoli

L'acqua del cielo, filtrata e decantata nel cuore intatto del Parco Nazionale, si raccoglie a valle, in torrenti e fiumi balneabili, ma soprattutto nella diga di Ridracoli, una delle più imponenti d'Europa.

E' l'inizio di una opera incredibile che, da qui e dal sottostante centro di Capaccio (due chilometri a monte del paese),si dirama per tutta la Romagna, portando un poco di Santa Sofia in ogni casa.

Le acque del Fosso Acquacheta compiono un salto di circa 70 m scivolando veloci sulla roccia e, a tratti, precipitando dai cornicioni arenacei sporgenti.

Nel pianoro a monte della cascata, che ha avuto origine dall'interramento di un antico lago, è situato il borgo dei Romiti, sorto nel XV secolo sulle rovine dell'eremo del monastero di S. Benedetto in Alpe, nel quale aveva trovato rifugio Dante durante l'esilio da Firenze (nel XVI canto dell'Inferno c'è una celebre descrizione della cascata).

L'abitato conserva un bell'esempio di ponte a schiena d'asino che serviva un antico palazzo, oggi albergo.

A Ridracoli si trova l'Idro Ecomuseo delle Acqua di Ridracoli, gestito da Atlantide.

Risalendo la valle si scorgono, su un'altura, le rovine di un castello medievale e proseguendo si raggiunge l'imponente diga, completata nel 1982 per fornire energia e acqua ai comuni della pianura romagnola.

Oggi il sistema è gestito da Romagna Acque. A monte della diga il bacino, le cui acque hanno allagato tre rami vallivi, è incorniciato da ripidi versanti incisi da numerose vallecole dove gli affioramenti arenacei si alternano ai lembi boscati.

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